Durante i mesi del lockdown, l’ICG ha continuato a pianificare e a svolgere l’attività didattica e di formazione. Maggio è infatti il mese privilegiato per le visite ai nostri laboratori e alle nostre collezioni, opportunità preziose durante le quali gli allievi delle Accademie hanno la possibilità di studiare dal vivo le opere, ma soprattutto di entrare in relazione con le professionalità che custodiscono il patrimonio: curatori, tecnici e restauratori. Non abbiamo voluto perdere l’occasione neppure quest’anno e l’esperienza da remoto ha inoltre permesso la partecipazione di numerosissimi studenti alle lezioni (circa 100 per ciascuno degli incontri di maggio, oltre 200 per ogni incontro di giugno), seguite da dibattiti molto partecipati e ricchi di spunti di riflessione.
Le lezioni si sono tenute tra il 18 e il 20 maggio per l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il seminario Studio e metodologie applicate al patrimonio grafico: esperienze a confronto, introdotto e moderato dal prof. Riccardo Mazzarino, si è articolato in quattro momenti, con interventi di Gabriella Bocconi (L’incisione di traduzione tra collezionismo e strumento di studio), Lucia Ghedin (Il Restauro di una matrice dell’Accademia Nazionale di San Luca: un modello metodologico e Luigi Calamatta: Tradurre e replicare) e Matteo Maria Borsoi (La Stamperia della Calcografia: dalla vendita alla documentazione).
Il seminario per l’Accademia di Belle Arti di Roma si è svolto il mese successivo. In linea con l’argomento monografico del corso di Storia del Disegno e della Grafica d’Arte, tenuto dalla prof.ssa Costanza Barbieri e dedicato alle stampe da Raffaello, l’Istituto ha mostrato le proprie collezioni attraverso due contributi sull’incisione di traduzione. Il 5 giugno Gabriella Bocconi ha presentato, con l’ausilio di fonti e testimonianze storiche, una panoramica di opere dal XVI al XIX secolo per analizzare le diverse maniere di tradurre la pittura in segno o in campiture tonali. Il 12 giugno Rita Bernini ha preso in esame le matrici e le stampe ispirate all’opera raffaellesca conservate presso l’ICG, che costituiscono un nucleo rilevante del patrimonio grafico ereditato dal Gabinetto delle Stampe e dalla Calcografia.