L’Accademia Nazionale dei Lincei e l’Istituto Nazionale per la Grafica, promuovono una mostra dedicata ai disegni e alle stampe che i principi Corsini raccolsero per oltre un secolo all’interno della biblioteca di famiglia. La raccolta di grafica è frutto del gusto del cardinale Neri Maria Corsini (1685-1770), personalità rilevante nel collezionismo italiano del Settecento, nipote di papa Clemente XII e fondatore della Biblioteca Corsiniana, inaugurata come biblioteca pubblica nel 1754. La collezione, che faceva parte delle raccolte manoscritte e a stampa della Biblioteca, continuò ad essere ampliata anche nel corso dell’Ottocento fino a Tommaso Corsini, senatore del Regno e generoso donatore nel 1883 della ricca biblioteca di famiglia all’Accademia dei Lincei. In questa occasione verrà presentato al pubblico nelle sale espositive dell’Istituto Nazionale per la Grafica una selezione di disegni e di stampe, dati in deposito all’Istituto dal 1895, ed alcuni volumi di stampe oggi conservati presso la Biblioteca Corsiniana. L’iniziativa intende documentare questo prezioso patrimonio grafico nella sua unità originaria, e mira ad approfondire il ruolo dei Corsini (in particolare del cardinale Neri Maria e di Tommaso) nel campo del mecenatismo artistico in ambito romano.
La mostra sarà articolata in tre sezioni: La Biblioteca: dipinti, stampe, disegni e i volumi di maggior pregio, si segnalano le Antichità romane di Giovan Battista Piranesi, I Palazzi di Genova di Pietro Paolo Rubens e l’edizione del Museo Capitolino, opere che illustreranno l’origine e la formazione della raccolta, mettendo in luce il ruolo dei bibliotecari in particolare Giovanni Gaetano Bottari e Luigi Maria Rezzi.
Le Stampe: che, grazie alla varietà e alla ricchezza del fondo, testimoniano lo sviluppo dell’incisione, sia di invenzione che di traduzione, soprattutto italiana, ma anche tedesca, fiamminga e francese, a partire dalle prime stampe a niello per arrivare a quelle di Mantegna, Durer, Marcantonio Raimondi, Carracci, Salvator Rosa, Piranesi, Goya.
I Disegni: saranno esposti i fogli più prestigiosi dei nuclei principali della collezione: dalla Scuola fiorentina, (Maso Finiguerra, Leonardo da Vinci, Filippino Lippi, Pontormo, Vasari, Volterrano) e dalla Scuola romana, (in particolare dal nucleo barocco, uno dei più prestigiosi al mondo che comprende disegni di Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, Ciro Ferri).
Saranno inoltre esposti disegni di scuola genovese, bolognese, veneta, napoletana, francese e fiamminga, tra questi le opere di Guercino, Lorrain e Van Wittel. Alcune tra le opere citate saranno esposte in volume al fine di documentare le modalità di conservazione di una collezione settecentesca.
Organizzazione Istituto Nazionale per la Grafica
Sede Roma – Palazzo Fontana di Trevi, Piazza Poli, 54
Durata 21 maggio – 18 luglio 2004
Orari di apertura 10 – 19 tutti i giorni Informazioni e prenotazioni
Saranno effettuate visite guidate con modalità da definire per informazioni rivolgersi al numero 06.69980223
e-mail g.bocconi@inggrafica.it a.renzitti@inggrafica.it
Biglietto:
La mostra sarà gratuita nella settimana dei Beni Culturali e in seguito l’acquisto del biglietto consentirà l’accesso anche alla mostra “Matrici incise dal ‘500 al ‘900 dell’Istituto Nazionale per la Grafica.”
intero 7,00 euro;
ridotto 5,00 euro:
ridotto: per minori di 18 anni, scuole, studenti universitari (su presentazione del libretto universitario), gruppi (minimo 15 visitatori), giornalisti, militari in divisa, visitatori di età superiore a 65 anni; gratuito per: bambini fino a 6 anni, visitatori disabili e accompagnatore,giornalisti con tesserino, accompagnatori di gruppi, dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (su presentazione della tessera di riconoscimento).
Catalogo Il catalogo, a cura di Ginevra Mariani e Ebe Antetomaso, è pubblicato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e realizzato presso l’Officina Carte e Valori
Ufficio Stampa Istituto Nazionale per la Grafica Marcella Ghio tel. 39 06 69980238 fax 39 06 69921454
Le Sezioni
Le stampe, per quantità e rarità, costituiscono il nucleo pregiato della collezione di grafica Corsini . La raccolta, che testimonia il particolare interesse del cardinale Neri Maria (1685-1770) e successivamente del principe Tommaso Corsini (1767-1856), è stata curata e ampliata in particolare dai bibliotecari Giovanni Gaetano Bottari (1689-1775) e Luigi Maria Rezzi (1785-1857) fino a raggiungere i 138687 esemplari e a diventare una delle prime collezioni in Italia. Le opere in mostra sono state scelte, tra quelle conservate presso l’Istituto Nazionale per la Grafica, seguendo un percorso cronologico volto ad illustrare le tappe fondamentali della storia della grafica, soprattutto in Italia. Si comincia dalle incisioni “alla maniera del niello”, rara testimonianza della nascita dell’incisione calcografica, e si prosegue con i fogli di Cristofano Robetta e di Andrea Mantegna e la sua Cerchia, punto focale per la ricerca degli artisti di fine Quattrocento. Il Cinquecento è rappresentato dai fogli di Scuola italiana e tedesca – di particolare rilevanza sono gli esemplari tratti dalla raccolta pressoché completa dell’opera di Albrecht Dürer – e di Scuola fiamminga, con una scelta dal nutrito gruppo di fogli di Luca di Leida . Accanto alla cosiddetta stampa d’invenzione, i famosi bulini di Marcantonio Raimondi, da Raffaello e Baccio Bandinelli, aprono la strada alla stampa di traduzione, che riproduce dipinti, affreschi, sculture, e che costituisce la documentazione delle opere d’arte prima dell’avvento della fotografia. Del Cinquecento sono rappresentate anche le diverse tecniche: la xilografia o incisione su legno, la più antica tra le tecniche incisorie; l’acquaforte, incisione ottenuta con l’aiuto della morsura dell’acido su una lastra di metallo opportunamente preparata, presente con le prove di Parmigianino e Federico Barocci. Giorgio Ghisi e Hendrick Goltzius, si servono dell’antica tecnica del bulino, ottenuta incidendo direttamente sul rame, per tradurre le opere di Michelangelo e Polidoro da Caravaggio. Il percorso continua nel Seicento con i fogli di Agostino e Annibale Carracci, Lucas Vosterman da Rubens e Stefano Della Bella, tra traduzione e invenzione, fino alle acqueforti di Rembrandt che rappresentano il momento del pieno riconoscimento della stampa come opera d’arte originale. La sezione si conclude con le vedute di Canaletto, episodio sublime della “fantasia canalettiana”, e di Giovanni Battista Piranesi, di cui il bibliotecario Giovanni Gaetano Bottari fu sostenitore e promotore durante il suo soggiorno a Roma.
La storia dei disegni Corsini va inquadrata in quel vasto fenomeno del collezionismo di grafica che investì l’Europa all’inizio del Settecento. A Roma l’interesse per il disegno, nella prima metà del secolo, affondava le radici nella gloriosa tradizione del Seicento, che aveva visto nascere, accanto alle grandi raccolte di famiglie aristocratiche e pontificie, il collezionismo privato di antiquari e eruditi. La biblioteca era il luogo prescelto per conservare il materiale grafico, sistemato in volumi insieme alle stampe e ai manoscritti, luogo destinato a diventare simbolo della preminenza sociale e culturale del mecenatismo cardinalizio e aristocratico. Anche la raccolta della famiglia Corsini rientra in questa tipologia di collezionismo settecentesco e rappresenta uno dei pochi casi pervenutici nella loro integrità. Nei disegni si distinguono due nuclei principali: l’uno costituito dall’ampio fondo di fogli di Scuola fiorentina, tra cui il Giovane di profilo di Maso Finiguerra, lo splendido Studio di panneggio di Leonardo da Vinci, il foglio di studi attribuito a Michelangelo, e ancora i disegni di Pontormo, Santi di Tito, Poccetti, Curradi e Stefano della Bella. Opere in parte provenienti dagli acquisti effettuati dal cardinale Neri Maria alla vendita della collezione del cardinale Francesco Maria de’ Medici, a Firenze nel 1728. L’altro dall’importante nucleo di disegni di Scuola romana, in particolare del Barocco romano, che costituiscono una delle maggiori ricchezze della raccolta, e che provengono in gran numero dalla biblioteca del cardinale Filippo Antonio Gualtieri, anche questa acquistata da Neri Maria Corsini. I disegni documentano l’attività svolta nel Seicento a Roma dalle Scuole di Bernini, Pietro da Cortona e Maratti, con opere significative di Ferri, Canini, Baldi, Giacinto e Ludovico Gimignani, alcuni di questi artisti presenti in mostra con fogli inediti. Questa esposizione è stata anche l’occasione per riconsiderare una vigorosa Battaglia delle Amazzoni, in origine attribuita a Polidoro da Caravaggio, oggi ricondotta allo stile maturo di Giulio Romano. Il gruppo di disegni di Scuola napoletana, presumibilmente acquistato a Napoli da Bartolomeo Corsini, mentre ricopriva la carica di vicerè, è documentato dallo studio di Jusepe de Ribera e dai disegni preparatori per le stampe di Salvator Rosa, di cui l’Istituto possiede, nelle collezioni della Calcografia, le relative matrici in rame. Sono state esposte alcune opere in volume per mostrare le modalità di conservazione dei disegni nelle collezioni del Settecento.