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Archi e volte con altorilievi di leoni (Carceri d’invenzione)
Giambattista Piranesi (Venezia 1720 – Roma 1778)
Archi e volte con altorilievi di leoni
acquaforte con interventi a bulino, I stato
565 X 415 mm
FC 96650
La stampa corrisponde alla tavola V della seconda edizione delle Carceri d’invenzione, pubblicata tra il 1760 e il 1761. Con la Scenografia dei monumenti classici questa tavola fu appositamente realizzata per questa edizione, completando la serie delle altre 15, realizzate tra il 1745 e il 1750. Si tratta della serie di stampe più famosa dell’artista, che raffigura ambienti fortemente drammatici, frutto di eccitata fantasia unita ad una attenta conoscenza delle forme e delle regole dell’architettura. L’esaltazione della bellezza delle vedute, tipiche del XVIII secolo, si oppone nelle Carceri ad un senso di forte disagio, di solitudine e di inquietudine che dominano gli ambienti
La serie permette di ripercorrere il progressivo avanzamento di Piranesi nell’uso dell’acquaforte, che acquista una maggiore fluidità e leggerezza, grazie alla sperimentazione della morsura lenta e a più riprese che l’artista impara a praticare a Roma nella bottega di Giuseppe Vasi. Il mordente a base di aceto forte, solfato di rame, sali ammoniacali, a differenza dell’acido nitrico rispettava i segni, incidendoli in modo netto, e le ripetute morsure permettevano di ottenere una vasta gamma di toni, dai grigi argentei ai neri intensi e vellutati. Nella rappresentazione degli ambienti Piranesi reinterpreta le sue solide conoscenze teoriche e tecniche delle regole prospettiche, aggiungendovi la conoscenza della scenografia. Vi sono comunque notazioni reali, come richiami all’Arsenale di Venezia e al Carcere Mamertino di Roma nella presenza di catene, anelli di ferro e cordami.