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Stanley William Hayter-Clairevoie
Stanley William Hayter (Londra 1901 – Parigi 1988)
Clairevoie
1974
acquaforte con uso di pellicola adesiva in vinile (venilia), trame a vernice molle su zinco; intaglio: nero; rullo duro: giallo sfumato; rullo morbido: blu sfumato; esemplare XIII/XV
490 x 597 mm (inciso) 555 x 750 mm (foglio)
ICG 36843 – SCl 10684
Stanley William Hayter è stato, nel corso del Novecento, con il suo Atelier 17 prima a Parigi (1926 – 1939), poi a New York (1940 – 1955) e poi ancora a Parigi (1950 – 1962), la guida di quel folto gruppo di artisti che attraverso l’incisione diretta e indiretta hanno voluto indagare le potenzialità espressive della grafica, quale mezzo per esternare anche i percorsi dell’inconscio. La critica americana gli ha riconosciuto un ruolo importante per la nascita dell’Espressionismo astratto. Pittore, incisore e teorico pubblicò due importanti testi, New ways of gravure (1949) e About prints (1962), ma fu soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione condotta nel suo Atelier 17, frequentato dagli artisti più importanti del Novecento, come Pablo Picasso, Joan Mirò, Max Ernst, Marc Chagall, Jackson Pollock, William de Kooning e Hans Hartung, a elevare l’incisione a espressione artistica autonoma. I suoi interessi per l’energia e i ritmi vitali del mondo naturale, per la scienza ottica e la struttura del colore si rivelano pienamente nelle forme e nelle policromie delle sue incisioni, stampate a più colori simultaneamente da una singola lastra. Significativa in tal senso è Clairevoie, per la cui realizzazione Hayter adottò una pellicola plastica autoadesiva (venilia) come protezione dall’acido sulla lastra di metallo. Anche nel titolo di questa opera si allude al gioco di luce che si crea nel cleristorio, il livello più alto della navata in una basilica romana o in una chiesa romanica o gotica, al passaggio della luce attraverso la traforazione delle finestre.