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Il Gange a Calcutta

Fotografie, Scheda Opera

Federico Peliti (Carignano, 1844-1914)

Il Gange a Calcutta

1880-1900

stampa all’albumina, mm 201×292

inv. FP 1318

 

Dopo una formazione artistica presso l’Accademia Albertina di Torino, Federico Peliti era giunto in India nel 1869 come cuoco pasticciere al seguito del viceré inglese Lord Mayo, e qui avviò ben presto, tra Simla e Calcutta, una fiorente attività come confettiere e albergatore. Sebbene molto noto all’epoca per il successo e l’espansione commerciale della sua impresa, che vide tra i suoi clienti sia occidentali residenti che dignitari e principi locali, per i quali era in grado di offrire servizi logistici e di catering per l’organizzazione di feste, ricevimenti e caccie alla tigre, egli si affermò anche per la sua attività di fotografo amateur, del tutto all’altezza dei più esperti professionisti. Dotato di una naturale sensibilità e disposizione artistica, sulla quale vennero a innestarsi l’esempio e l’esperienza dell’estetica e della fotografia vittoriana, egli ci ha lasciato un insieme notevole di lastre e di stampe fotografiche, che nel 1992 è stato in gran parte donato dagli eredi all’ICG. Questo fondo – prima testimonianza iconografica realizzata in India da un fotografo italiano – permette di ricostruire le varie fasi dell’attività professionale, della vicenda biografica e della produzione fotografica di Peliti, attraverso immagini che documentano le sue creazioni dolciarie, le residenze e le sedi delle sue attività alberghiere e commerciali, le varie emergenze storiche, archeologiche e monumentali del Subcontinente, gli usi e i costumi delle popolazioni locali e dell’high society ivi residente.

Nell’immagine è fissato un momento di vita quotidiana lungo il fiume sacro agli Indiani, con la veduta di un ghat (gradinata che scende al fiume) presso l’Hooghly, ramo occidentale del delta del Gange: uno dei luoghi più caratteristici ed emblematici, ripreso da Federico Peliti, come da altri fotografi dell’epoca, per il carattere vivace e ‘pittoresco’ delle attività e delle pratiche religiose che vi si svolgono.

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