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Rä Di Martino-Certo è ch’io nacqui
Rä Di Martino (Roma 1975)
Certo è ch’io nacqui
2015
video, colore, sonoro, 12′, esemplare 1/3
ICG 4254/295211 – OM 361
L’opera video che Rä di Martino ha realizzato per l’Istituto centrale per la grafica è una sorta di targa digitale che vuole ricordare la presenza a palazzo Poli sia del poeta Giuseppe Gioachino Belli che del compositore ungherese Franz Liszt. Il titolo è tratto dal primo verso del sonetto Mia vita, scritto da Belli nel 1857. Il poeta romano visse infatti nel palazzo adiacente la Fontana di Trevi dal 1816 al 1837 con la moglie Maria Conti. A Franz Liszt, autore della Dante Symphonie, si deve l’idea iniziale di creare, fin dal 1847, un’opera sinfonica dedicata alla Divina Commedia da eseguire con una “messinscena a effetto” che rendesse più totalizzante la fruizione dell’opera. Una sorta di opera multimediale ante litteram. (1866) La sensibilità di Rä di Martino, la sua padronanza del linguaggio della video arte e del film, il garbo, ma anche l’ironia e l’irriverenza che contraddistinguono i suoi lavori sollecitano lo spettatore a cambiare la prospettiva della visione rendendo tangibili le vicende storiche che riguardano il palazzo, senza sconfinare nel documentario. In Certo è ch’io nacqui gli attori, quasi immobili, esattamente al centro della ripresa circolare, nella Sala Dante dell’Istituto, sembrano subire imperterriti lo scorrere del tempo, in un interminabile finto piano sequenza. Affermata sulla scena internazionale, Rä di Martino è nota per la rilettura di intellettuali e personaggi storici attraverso oggetti e ambientazioni particolari