Guido Strazza
Catalogo generale dell’opera incisa. 1953-2008
a cura di Giuseppe Appella, con la collaborazione di Bruna Fontana, Allemandi 2020
La donazione di Guido Strazza all’Istituto centrale per la grafica
“Il rapporto di Guido Strazza con l’Istituto centrale per la grafica è attivo da più di cinquant’anni e ha inizio quando l’artista, nel 1964, venne chiamato, dall’allora direttore della Calcografia Nazionale, Maurizio Calvesi, il quale aveva aperto agli artisti contemporanei la storica stamperia dell’Istituto, permettendo a questi di dedicarsi all’incisione avvalendosi della preziosa collaborazione, per i problemi tecnici relativi alla stampa, dei calcografi presenti in Istituto. Particolarmente fruttuoso fu il rapporto con il calcografo Antonio Sannino, che seppe indicare al Maestro le soluzioni più idonee per la realizzazione a stampa delle sue opere. Strazza nel 1967, durante la direzione di Luigi Salerno, realizza la sua prima mostra presso la Calcografia Nazionale. Negli anni settanta, su invito di Carlo Bertelli, nuovo direttore, organizza e tiene corsi d’insegnamento sulle varie tecniche incisorie, assieme all’artista Giulia Napoleone. Nel 1991 l’Istituto gli dedica la mostra antologica, che fa il punto sull’intera produzione grafica dell’artista fino a quell’anno (Strazza. Opere grafiche 1953-1990, Edizioni della Cometa, Roma 1991). Nel 2003 Strazza dona all’Istituto Nazionale per la Grafica una selezione di opere (15 matrici e oltre 100 stampe) che documentano il suo percorso di incisore. Nel 2015, il Maestro, a suggellare il dialogo sempre aperto con la nostra istituzione, luogo deputato non solo a conservare lo storico patrimonio dei “segni”, ma laboratorio creativo di nuovi “segni”, dona 1228 opere che sono testimonianza della sua produzione grafica, a partire dalla cartella di litografie Cuzco Machu-Picchu del 1953, realizzata a Lima, alle ultime sette acqueforti del 2015, contenute nel libro d’artista Cento zampette. Il donativo si avvale anche di 47 opere di altri autori contenute in cartelle, volumi e libri d’artista; tra questi figurano Umberto Mastroianni, Piero Dorazio, Giulia Napoleone, Carlo Lorenzetti, Marina Bindella. La donazione da parte dell’artista costituisce a tutt’oggi il donativo più ingente di stampe che l’Istituto abbia ricevuto negli ultimi quarant’anni. Il fondo è stato acquisito con decreto ministeriale (rep. 9 del 29 05 2017), le opere sono state inventariate dal FN 54222/1 a FN 55289/68. Quest’ ultimo generoso omaggio da parte dell’artista all’Istituto è andato a incrementare il Fondo Nazionale del Gabinetto disegni e stampe, fondo voluto da Adolfo Venturi, che nel corso del Novecento, attraverso le diverse direzioni tra cui quelle di Federico Hermanin e Alfredo Petrucci, si è arricchito di donazioni e acquisizioni e la cui collezione è tuttora aperta. Le opere sono state consegnate dall’artista, presso il proprio studio, nel gennaio 2016, al gruppo di lavoro costituito da Fabio Fiorani, Angiola Canevari (coordinamento dell’acquisizione e catalogazione inventariale) Gabriella Pace (metodologie di conservazione museale) con la collaborazione di Paolo Parigi, Francesca Orobi ed Elisa Corrado. L’occasione ha rappresentato un momento di intensa emozione per i presenti: l’artista lasciava in quegli stessi giorni il suo vecchio atelier, denso di memorie, di un vissuto interamente dedicato al fare arte e consegnava nelle nostre mani settanta anni della sua produzione grafica”.
Fabio Fiorani e Angiola Canevari
Il testo è estratto dalla parte introduttiva al volume Guido Strazza. Catalogo generale dell’opera incisa. 1953-2008 a cura di Giuseppe Appella, con la collaborazione di Bruna Fontana (Allemandi).