Il Suono delle Stagioni. Le stampe di Sébastien Leclerc in Calcografia Nazionale

da venerdì 18 ottobre 2024

Palazzo Poli, Sala Dante, Via Poli, 54

 

Presso la Sala Dante di Palazzo Poli dal 18 ottobre 2024 è allestita la mostra Il Suono delle Stagioni. Le stampe di Sébastien Leclerc in Calcografia Nazionale, a cura di Ilaria Fiumi Sermattei, Sergio Taddei e Eleonora Zagaria.

L’esposizione, promossa e organizzata dall’Istituto centrale per la grafica, diretto da Maura Picciau, nasce in occasione dei concerti eseguiti dall’ensemble di Opera e Lirica, con quintetto d’archi e clavicembalo, che ha scelto di proporre al pubblico le celebri Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.

Con questa mostra l’Istituto centrale per la grafica valorizza una prestigiosa e longeva vocazione musicale, che nella Sala Dante di Palazzo Poli prese l’avvio almeno a partire dal 1866, quando venne eseguita per la prima volta la Dante-Symphonie di Franz Liszt.

L’allestimento è reso possibile grazie ad un sistema di appensione recentemente posto in opera, che permette di presentare piccole, ma significative selezioni di opere dalle collezioni dell’Istituto, per creare corrispondenze e assonanze con gli eventi ospitati nella Sala Dante, quali concerti, presentazioni di libri, convegni.

In mostra sono presenti otto stampe appartenenti alla collezione della Calcografia Nazionale, tratte dalla serie “Tapisseries du Roy ou sont representez les Quatre Elemens et les Quatre Saisons“, realizzata dall’incisore francese Sébastien Leclerc negli anni Settanta del Seicento.

I fogli traducono ad acquaforte e bulino i disegni elaborati per una serie di arazzi commissionata da Luigi XIV alla manifattura Gobelins intorno al 1665. Il programma del ciclo si deve ad una équipe di scrittori, tra i quali il celebre autore di fiabe Charles Perrault, e mira a celebrare mediante la tradizionale iconografia dei Quattro Elementi e delle Quattro Stagioni il progetto politico e culturale del Re Sole.

Le stampe qui esposte riproducono delle divise, ovvero dei motti che in questo caso sono figurati poiché vi è una immagine che accompagna la frase. Esse furono concepite dal disegnatore Jacques Bailly il Vecchio e inserite come emblemi circolari all’interno della cornice delle scene mitologiche di grande formato ideate dal pittore di corte Charles Le Brun.

Rispetto al primo progetto della traduzione in arazzo la serie delle divise venne successivamente ampliata con nuovi soggetti e pubblicata in una fortunata edizione a stampa.

Si tratta di una preziosa testimonianza di come già all’epoca la stampa non fosse soltanto considerata un mezzo utile a riprodurre facilmente soggetti ideati per altre, più rinomate, discipline artistiche, bensì, ed è quanto si intende rimarcare maggiormente in questa mostra, quale linguaggio artistico autonomo con delle peculiarità espressive specifiche da valorizzare.

Nonostante le diverse cronologie e la differente concezione di fondo, encomiastica per le incisioni francesi, descrittiva per la musica di Vivaldi, entrambi i cicli barocchi intendono sia imitare gli elementi e i suoni della natura, sia presentare le attività umane caratteristiche delle varie stagioni.

Si confrontino ad esempio la rappresentazione “sonora” dell’Autunno di Vivaldi con la analoga raffigurazione di Leclerc. In entrambe vi è una scena di caccia, evocata dagli elementi del corno, del cane e dell’inseguimento, rappresentati graficamente nell’incisione, melodicamente e timbricamente dalla musica del compositore veneziano.

L’intento della mostra è, dunque duplice: da un lato mettere in dialogo due linguaggi artistici differenti, quello grafico e quello musicale, che in questo contesto “si sfidano” nell’imitazione della natura; dall’altro, presentare al pubblico un piccolo ma rappresentativo saggio del vasto e prezioso patrimonio della Calcografia Nazionale.

La mostra sarà visitabile in occasione dei concerti, nelle seguenti date 18 e 25 ottobre, 15, 22, 29 novembre, 7 dicembre 2024.

 

 

Opere in mostra:

Sébastien Leclerc inc. (1637- 1714), Jacques Bailly il Vecchio inv. (1629- 1679)

1. Divisa per la primavera: la Giostra
A Palco e campo per la giostra – “Ludo pugnaeque paratur”, inv. S-CL 3175/2860
B Arbusto di rosa fiorito con spine – “Iuncta arma decori”, inv. S-CL 3175/2861

2. Divisa per l’estate: l’Edilizia reale
A Cantiere di edifici – “Dirigit obliqua”, inv. S-CL 3175/2862
B Costruzione di un nido (Mito di Alcione) – “Miratur natura silens”, inv. S-CL 3175/2863

3. Divisa per l’autunno: la Caccia
A Corno da caccia – “Ducit et excitat agmen”, inv. S-CL 3175/2868
B Caccia di un uccello rapace – “Et fulminis ocyor alis”, inv. S-CL 3175/2869

4. Divisa per l’inverno: Balletti e commedie
A Palcoscenico con attori e veduta di anfiteatro in rovina – “Deliciae populi”, inv. S-CL 3175/2872
B Scenografia teatrale con illusione prospettica – “Naturam superat”, inv. S-CL 3175/2873

1670- 1679 circa
acquaforte e bulino

 

 

 

     

 

    

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