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De Ludis Circensibus
Onofrio Panvinio (Verona 1530 – Palermo 1568)
De Ludis Circensibus Libri II/ De Triumphis Liber unus/…/ Ad Serenissimus/ Franciscus Mariam/ Secundum Urbini Ducem Sextum/ … /
Venezia, Giovanni Battista Ciotti, 1600
Incisioni calcografiche di Étienne Dupérac (Parigi 1530ca. – 1604)
Nella sua breve vita l’erudito agostiniano Onofrio Panvinio non riuscì a portare a termine tutti gli studi intrapresi, spaziando dalla teologia, alla cronologia ecclesiastica, alla storia e all’archeologia. Quest’opera, pubblicata postuma, ben rappresenta la sua vasta cultura umanistica. Il suo metodo di studio si contraddistinse per l’utilizzo più ampio possibile delle fonti, sia letterarie, sia iconografiche, comprese le notizie ricavate dall’osservazione diretta dei vestigi dell’antichità (“ex antiquis librorum, lapidum et nummorum testimoneis”). De Ludis circensibus, redatto in lingua latina, offre una panoramica dei giochi, dei tornei circensi e delle cerimonie religiose e celebrative dell’antica Roma. Il volume è un’edizione veneziana del 1600, la prima fu pubblicata postuma nel 1596, e presenta diversi rimaneggiamenti e restauri. È introdotto da un frontespizio costituito da una cornice architettonica, fiancheggiata dalle allegorie della Fama e della Vittoria e composta da riquadri raffiguranti gare ginniche, una naumachia, e una venatio e il Ratto delle Sabine. Il ricco apparato iconografico, che alterna decorazioni xilografiche a tavole calcografiche, evidenzia i molteplici aspetti analizzati dall’autore: dall’architettura alle modalità di svolgimento dei giochi. Le forme di rappresentazione variano dalle planimetrie alle vedute prospettiche o a volo d’uccello. Nella tavola che raffigura il Theatrum cum venationes la sezione dell’edificio occupa quasi totalmente lo spazio, le figurine di uomini e fiere sono viste dall’alto, offrendo lo stesso punto di vista di uno spettatore seduto sugli spalti.