Grafica contemporanea e Opere multimediali
La collezione annovera importanti esempi di opere grafiche del XX secolo pervenute per lo più attraverso donazioni da parte di stamperie, di collezionisti e intellettuali nonché da parte degli artisti stessi o dei loro eredi. Per quanto riguarda la seconda metà del Novecento, si annoverano fondi di disegni, stampe e matrici frutto dell’attività di ricerca e sperimentazione condotta dagli artisti anche all’interno della storica Stamperia dell’Istituto.
Un incremento significativo è avvenuto alla fine degli anni Ottanta attraverso l’acquisizione dei fondi Renzo Romero, Flores D’arcais e Gian Tomaso Liverani con i lavori dei maggiori artisti astratti italiani. Un ulteriore arricchimento si è avuto a partire dal 2001, con l’istituzione del Piano per l’Arte Contemporanea che ha consentito di acquisire, tra gli altri, i fondi della galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis, delle stamperie 2RC, Grafica Uno di Giorgio Upiglio, Marco Noire, Romolo e Rosalba Bulla e varie altre opere dei maggiori artisti sia italiani che stranieri degli ultimi decenni, inclusi libri d’artista e tavole di fumetti. Ultime in ordine di tempo le acquisizioni della raccolta di opere grafiche di Tullio Gregory e dei maestri Giulia Napoleone e Guido Strazza.
La creazione della sezione Opere Multimediali può essere fatta risalire alla fine degli anni Settanta, periodo in cui si è assistito alla tempestiva attenzione da parte della Calcografia alle sperimentazioni dei nuovi media e di immagini in movimento, quali ulteriori forme di espressione artistica ‘moltiplicabile’, con la caratteristica però di sconfinare dal tradizionale supporto cartaceo. La collezione raccoglie infatti alcuni esempi di quei linguaggi sviluppatisi a partire dagli anni Sessanta – opere video, film sperimentali e opere tridimensionali e seriali, conosciute più genericamente come multipli – che hanno favorito l’affermarsi di tendenze artistiche più legate alla tecnologia, all’arte concettuale, alla performance. Con l’ingresso di queste opere, l’Istituto si è dotato di una sezione specifica per affrontare in modo adeguato problematiche conservative e modalità di fruizione necessariamente diverse dal consueto.
Accanto a opere dei maestri del cinema sperimentale, i film astratti, e ai lavori dei primi artisti che hanno usato proiezioni sulla tela, la raccolta comprende opere della computer art, alcune delle più recenti espressioni della video arte e della video animazione e numerosi video sulle tecniche, alcuni dei quali realizzati in collaborazione con lo stesso Istituto. Negli ultimi anni la collezione si è arricchita inoltre di importanti istallazioni e di opere site-specific (Le Poesie d’Amore di Alfonso Gatto graffite da Giuseppe Caccavale nel salone della Calcografia, l’istallazione Streams di Roberto Mannino in Sala Dante e This is what you want, this is what you get di VedovaMazzei nella sala consultazione del Gabinetto disegni e stampe) finalizzate alla valorizzazione degli spazi museali dell’Istituto.