Strand – Zavattini. La fotografia è un ponte
Istituto Centrale per la Grafica
Sale espositive di Palazzo Poli, via Poli 54 (Fontana di Trevi)
Giovedì 5 giugno 2025alle ore 18.00 si inaugura presso l’Istituto centrale per la grafica la mostra Strand – Zavattini. La fotografia è un ponte, curata da Francesco Faeta, Maura Picciau e Silvia Trisciuzzi.
L’esposizione intende mostrare al pubblico un’importante acquisizione realizzata dall’Istituto nell’ambito del progetto Strategia fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura: un corpus di opere fotografiche e documenti, provenienti dall’archivio di Arturo Zavattini, riconducibili al lavoro comune di Paul Strand e Cesare Zavattini.
Come spiega la direttrice dell’Istituto centrale per la grafica Maura Picciau “La mostra Strand/Zavattini ricorda e celebra, a 70 anni dalla pubblicazione del libro Un paese, l’amicizia e la condivisione d’intenti del fotografo americano e del nostro scrittore. Il volume ha lasciato una fondamentale eredità nella fotografia italiana successiva, i suoi presupposti culturali e sociali restano validi e forti. Nella nostra lingua il termine paese rimanda a villaggio e a nazione. Luzzara così, borgo padano semplice e certamente non da cartolina, diventa, a partire dal caso particolare di una società rurale tipica e caratteristica, emblema dell’ universalità del vivere, del mondo”.
Fino al 20 luglio e successivamente dal 9 al 28 settembre, negli spazi di Palazzo Poli sono esposte circa 50 fotografie in bianco e nero e una selezione di documenti, di libri e di contributi audiovisivi che raccontano l’intenso rapporto di amicizia e collaborazione tra Paul Strand, maestro indiscusso della fotografia internazionale e protagonista della straight photography americana e Cesare Zavattini, scrittore, pittore, sceneggiatore e regista, protagonista del Neorealismo italiano, che portò alla nascita nel 1955 del libro fotografico Un paese(Einaudi), pioneristico progetto di sociologia visiva di cui nel 2025 ricorre il settantesimo anniversario della pubblicazione.
Protagonista di Strand – Zavattini. La fotografia è un ponte è Portfolio Four, una raccolta di dieci scatti realizzati da Strand in diversi luoghi del mondo, dalla Sicilia ai Pirenei, dalla Francia all’Egitto fino alle Isole Ebridi, che rappresenta una sintesi del suo lavoro dal 1950 al 1973, attraverso alcune tappe fondamentali della sua ricerca visiva e concettuale. Portfolio Four, considerato quasi un testamento artistico, fu curato con meticolosa dedizione dal fotografo fino agli ultimi giorni della sua vita e pubblicato postumo. In mostra le stampe originali sono accompagnate da testi di Hazel Kingsbury e Cesare Zavattini, oltre a documenti d’archivio, come il dattiloscritto con correzioni autografe di Zavattini e il carteggio tra lui e la Fondazione Strand.
L’esposizione celebra un’ulteriore ricorrenza, i cinquant’anni dalla fondazione dell’Istituto Centrale per la Grafica, istituzione che fin dalla sua nascita si è dedicata alla tutela, allo studio e allavalorizzazione della fotografia, e con l’occasione ricorda la mostra Paul Strand. 58 anni di fotografia, curata nel 1976 dall’allora direttore Carlo Bertelli nelle sale della Calcografia Nazionale. L’esposizione, innovativa per l’epoca e frutto di una visione curatoriale attenta alla fotografia come linguaggio artistico autonomo, includeva anche le dieci immagini del Portfolio Four, sottolineandone il valore all’interno dell’intero percorso creativo del fotografo americano.
Due sezioni della mostra sono dedicate al racconto della produzione Strand-Zavattini per Un paese, a partire dalla documentazione fotografica realizzata da Strand nel 1953 a Luzzara, piccolo centro contadino della pianura padana appena uscito dalle ferite della Seconda guerra mondiale e luogo natale di Zavattini. In questo paese, dove soggiornò insieme alla moglie Hazel KingsburyStrand, il fotografo colse con sguardo profondo le vite e le storie degli abitanti, contribuendo a una narrazione umana e partecipata dell’Italia rurale del dopoguerra.
Una serie di dieci stampe fotografiche realizzate da Paul Strand nel 1953, tratte dalla prima tiratura originale e donate a Cesare Zavattini, di cui alcune inedite e alcune che testimoniano il momento in cui il fotografo sperimentò l’uso del piccolo formato, esplorando nuove soluzioni espressive. E una seconda sezione che propone tredici scatti di Arturo Zavattini, figlio di Cesare, che nel maggio del 1953 ritrasse il padre insieme a Strand. Arturo, allora giovane fotografo, fu testimone diretto e partecipe di quella intensa esperienza creativa, che racconta in un filmato in mostra, restituendo l’emozione dell’incontro con il grande maestro della fotografia.
Un’ulteriore prospettiva sul lavoro svolto nella cittadina emiliana viene offerta dalla presenza di cinque fotografie di Hazel Kingsbury Strand, donate da Cesare Zavattini al Comune di Luzzara e oggi custoditi dalla Fondazione Un Paese.
Entrano a far parte delle collezioni dell’Istituto, e chiudono il percorso espositivo, dieci scatti realizzati da Arturo Zavattini a Tricaricoin Lucania, nel giugno del 1952, durante la celebre spedizione etnografica condotta da Ernesto de Martino e stampati in occasione della mostra a partire dai negativi originali.
ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA
Sale espositive di Palazzo Poli – via Poli 54
Inaugurazione: giovedì 5 giugno, ore 18,00.
6 giugno – 20 luglio 2025
martedì – domenica 10,00 – 19,00 (ultimo ingresso 18,30)
Chiusura: tutti i lunedì.
INGRESSO LIBERO / Free entrance
Non è possibile accedere all’Istituto con bagagli, zaini e borse di grandi dimensioni. Non sono disponibili armadietti o guardaroba.
PAUL STRAND
New York, 1890 – Orgeval (Francia), 1976
Fotografo e cineasta americano, fu allievo di Alfred Stieglitz, il quale lo portò a concepire la fotografia come forma espressiva pura, diretta e libera da vincoli pittorialisti. Eccezionale cronista del Novecento e maestro del realismo in bianco e nero, con le sue rivoluzionarie sperimentazioni Paul Strand ha saputo conciliare l’interesse per le tematiche sociali con le tendenze estetico -formaliste, aggiudicandosi il riconoscimento di essere uno dei più grandi e influenti fotografi del XX° secolo. Fondamentali per la storia della fotografia mondiale sono i due fotolibri che egli realizza negli anni cinquanta: La France de profil (1952) con testi di Claude Roy e Un paese (1955) realizzato in collaborazione con Cesare Zavattini, seguiti negli anni da significativi reportage culturali e di viaggio, come Outer Hebrides (1962) e Living Egypt (1969).
CESARE ZAVATTINI
Luzzara (Reggio Emilia), 1902 – Roma, 1989
Cesare Zavattini nasce a Luzzara nel 1902 e inizia presto un percorso culturale eclettico, tra studi, editoria e scrittura. Autore poliedrico, si distingue nella narrativa, poesia, giornalismo, fumetto. Dopo essersi trasferito a Roma nel 1940 Zavattini si dedica con assiduità al cinema. Soggettista e sceneggiatore, Zavattini dà un contributo fondamentale alla cinematografia del suo tempo. Con Vittorio De Sica instaura un fecondo sodalizio professionale che porta sugli schermi capolavori del neorealismo cinematografico. Parallelamente, si dedica anche al teatro e ottiene importanti riconoscimenti internazionali, tra cui due premi Oscar. La sua carriera culmina nel 1982 con la regia de La veritàaaa. Muore a Roma nel 1989 ed è sepolto nella sua città natale.